Al via lo studio belga, i primi risultati a fine anno
E' grazie al timo, un organo chiave del sistema immunitario, che potrebbe esserci in un prossimo futuro lo sviluppo di un vaccino contro il diabete di tipo 1. E' la teoria sulla quale si sta sviluppando il progetto di ricerca Thydia condotto dall'Università di Liegi, che vedrà i risultati dei primi test preclinici a fine 2019. Il sistema immunitario ha il compito di difendere l'organismo dagli agenti patogeni (come i virus, i batteri, i funghi) ma ha anche un'altra proprietà: la tolleranza. E' questa che rende impossibile, in un corpo sano, che le cellule immunitarie aggrediscano le cellule dell'organismo. E' proprio grazie a questo concetto che potrebbe essere individuato un 'vaccino-inverso', basato non sulla risposta immunitaria (come invece fanno i vaccini convenzionali) ma sulla risposta che genera appunto questa tolleranza.
Il gruppo di ricerca belga ha notato come proprio nel timo c'è una presenza di ormoni come l'insulina, il fattore di crescita legato all'insulina di tipo 1 (Igf1) e quello di tipo 2 (Igf2). "L'insulina è immunogena: è il principale antigene preso di mira dal processo autoimmune del diabete di tipo 1 - spiega Vincent Geenen, ricercatore che sta conducendo l'analisi - Igf2 è, al contrario, altamente tollerogenico. Esiste quindi una relazione tra il livello di espressione del gene nel timo e la sua attività, immunogenica o tollerogena. Più il gene è espresso nel timo, più è tollerogenico. È su questa base che abbiamo immaginato lo sviluppo di un nuovo tipo di vaccino, un 'auto-vaccino inverso'.
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